Verso le competenze con il gaming
(percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento)
Il gaming e i PCTO (Alternanza Scuola Lavoro)
BES Cooperativa a partire dall’ottobre 2020, nel rispetto delle norme di prevenzione della diffusione della COVID -19, intende realizzare il progetto Verso le competenze con il gaming, presso la sede di corso Buenos Aires n.47. L’iniziativa, sostenuta dalla Fondazione Comunità di Milano, attraverso il bando 57, propone la creazione di percorsi di apprendimento delle competenze trasversali e orientamento (PCTO, ex Alternanza Scuola Lavoro) dedicati a studenti del triennio delle Scuole Secondarie di 2°grado, con diagnosi di autismo ad alto funzionamento.
Cosa sono i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento
I Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO) sono simili a quelli relativi all’Alternanza Scuola Lavoro perché entrambi si rivolgono agli studenti per dar loro la possibilità di completare il percorso di studi attraverso una fase di formazione presso un’impresa o un ente territoriale.
Se sono simili, perché questa differenza?
La differenza tra le due tipologie di percorso è concettuale: se l’alternanza infatti si concentra sulla formazione con funzione occupazionale e lavorativa, i PCTO permettono allo studente di essere più consapevole delle scelte riguardanti il proprio sviluppo personale.
PCTO e autismo
Per i ragazzi con diversa abilità legate alla diagnosi di autismo, le esperienze dei PCTO rappresentano uno strumento di formazione e inclusione sociale molto potente.
All’interno di un contesto specializzato e attento alle caratteristiche della personalità infatti, essi riusciranno a mettere in luce le proprie attitudini, definendo i punti di forza e contemporaneamente acquisiranno una formazione mirata in ambito lavorativo.
Edutainment e autismo
Le nuove frontiere dell’informatica, in particolar modo quelle legate alla programmazione videoludica, sono terreno fertile per progetti volti ad accrescere le competenze nei soggetti con autismo ad alto funzionamento che trovano negli strumenti di gaming e game design delle logiche a loro affini.
Perché utilizzare il gaming?
Fingere che i ragazzi non siano interessati ai videogiochi significa chiudere gli occhi davanti all’evidenza. L’industria videoludica e dell’entertainment fattura cifre da capogiro e sta allargando i propri orizzonti ricercando creativi in grado di guardare con entusiasmo al futuro.
I percorsi di Alternanza Scuola Lavoro proposti in passato, hanno permesso a BES di monitorare il comportamento degli allievi: durante le lezioni ognuno di loro era stimolato a lavorare in gruppo accrescendo di conseguenza consapevolezza di se e autostima.
Oltre al lato umanistico inoltre, è interessante l’approccio che i giovani in generale hanno verso il mondo della programmazione, specialmente quando si tratta di progettare e realizzare videogiochi.
Rispetto all’informatica più classica, i risultati non sono immediati ma sul lungo periodo ogni studente apprende le tecniche basilari per generare un proprio universo, e questo fornisce un’enorme quantità di dati che ne delineano il profilo e possono aiutarlo nella crescita e nelle scelte formative.
Famiglia, scuola e territorio
In primo luogo Verso le competenze con il gaming si rivolge alle famiglie attraverso una proposta educativa focalizzata sul tema dell’autismo: è fondamentale avere il loro contributo per poter svolgere un intervento formativo armonico ed efficace. Il progetto intende generare un miglioramento del benessere generale dei ragazzi che potrà dare un impatto positivo su tutto il loro nucleo famigliare.
La scuola è il secondo attore, perché è il luogo primario della formazione e quello in cui i ragazzi passano la maggior parte del tempo per apprendere ed elaborare la propria immagine di se all’interno della società. È fondamentale dunque sensibilizzare correttamente associazioni, aziende ed enti sulle tematiche della neurodiversità, affinché non vedano l’autismo come un limite o un problema.
…uno sguardo al futuro
BES Cooperativa Sociale, grazie anche alla Rete d’imprese per l’Artigianato Digitale (RAD) di cui è parte, è da tempo interessata allo sviluppo di progetti come questo e finora i risultati sono incoraggianti. Crediamo infatti che grazie alla condivisione delle conoscenze e alla reiterazione delle proposte, sia possibile creare modelli di percorsi di formazione da estendere e trasferire sul territorio.
Per informazioni, scrivere a
paola.baldini@bes4work.it